I fenomeni carsici gessosi dell’Emilia-Romagna un patrimonio dell’UNESCO – Un ambiente da vivere e conoscere
La Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna congiuntamente al Parco regionale delle Vena del Gesso Romagnola organizzano dal 23 settembre al 22 ottobre una di serie di eventi che spaziano da convegni, serate divulgative, mostre, escursioni e documentari per scoprire il territorio in compagnai di archeologi, geologi, geografi, speleologi.
L’insieme degli eventi vede la partecipazione ed il diretto coinvolgimento di Enti, Istituzioni, Istituti di ricerca, Università e singoli studiosi. Vogliamo qui sottolineare, tra gli altri, la presenza di: Regione Emilia-Romagna, Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Comune di Brisighella, Unione dei Comuni della Romagna Fantina, Soprintendenza Archeologia, belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Soprintendenza Archeologia e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Asociation Cultural Lapis Specularis – Madrid, Università di Bologna e Università di Modena – Reggio Emilia.
Si inizia sabato 23 settembre ore 16,30 con l’inaugurazione, presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza, della mostra “Solfo e carbone, minatori e speleologi nella Romagna orientale” e con la presentazione del volume “Gessi e Solfi della Romagna orientale” che riassumono il notevole lavoro di riesplorazione e studio svolto dagli speleologi della nostra Regione nei gessi e nelle miniere di zolfo delle province di Forlì-Cesena e Rimini.
Si prosegue la settimana successiva, da mercoledì 27 a venerdì 29 settembre, con il III Convegno Internazionale sul lapis specularis incentrato sui rinvenimenti archeologici di questo particolare gesso trasparente che gli antichi romani impiegavano invece del vetro. Non a caso il convegno si terrà a Brisighella presso il Convento dell’Osservanza: la Vena del Gesso romagnola ospita infatti le maggiori cave italiane di lapis specularis, scoperte ed esplorate dagli speleologi a partire dall’inizio del nuovo secolo. In questa occasione verranno inaugurate due mostre: “Le grotte emiliano romagnole frequentate dall’uomo: le immagini” e “Usi impropri? La fruizione delle cavità nell’inconografia antica e moderna”, verrà poi proiettato il documentario “Lapis specularis, la luminosa trasparenza del gesso”, realizzato sempre dagli speleologi regionali.
Venerdì 6 e sabato 7 ottobre sarà poi la volta del convegno “La frequentazione delle grotte in Emilia-Romagna tra archeologia, storia e speleologia” che si terrà a Brisighella presso il Convento dell’Osservanza. Per la prima volta verrà affrontato in modo sistematico ed esaustivo il complesso tema della frequentazione antropica delle cavità naturali della nostra Regione a partire dalla protostoria fino a giungere ai giorni nostri. Dal 15 al 22 ottobre in occasione della “Settimana del Pianeta Terra” (un festival di divulgazione scientifica con eventi dedicati alle Geoscienze che si svolgono su tutto il territorio italiano) la Federazione Speleologica Regionale sarà tra gli organizzatori di tre eventi. Domenica 15 ottobre, presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza, si parlerà delle “Cavità artificiali in Emilia-Romagna”. Mercoledì 15 ottobre, a Bologna, presso l’Archivio Cartografico della Regione, è organizzato un incontro sul tema “I gessi dell’Emilia-Romagna: un territorio straordinario, un patrimonio per l’Umanità”. Infine, venerdì 20 ottobre, ancora presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza, un convegno sarà dedicato a: “Le grotte nei gessi: un viaggio attraverso la geologia, i cambiamenti climatici passati e le forme di vita microscopiche”; verranno presentati gli eccezionali risultati del complesso studio svolto nella Vena del Gesso romagnola e negli altri gessi regionali. Seguirà, la domenica successiva, una visita guidata in una facile grotta della Vena del Gesso allo scopo di illustrare, sul posto, quanto discusso durante il convegno.
Per concludere questo breve sunto sugli eventi autunnali organizzati dagli speleologi della nostra Regione e dal Parco della Vena del Gesso va sottolineato che la Federazione stessa e i gruppi speleologici ad essa federati sono contemporaneamente impegnati in progetti a carattere multidisciplinare che, negli ultimi anni, hanno interessato la quasi totalità delle aree carsiche regionali. Vanno citati, a tal proposito, gli studi sui gessi triassici reggiani, sulle grotte bolognesi e sulle aree carsiche della Romagna. È già in corso da un paio d’anni lo studio dei gessi di Monte Mauro: zona centrale della Vena del Gesso romagnola, che giungerà a conclusione l’anno prossimo con la pubblicazione della consueta monografia. È ovvio che questi studi sono destinati a contribuire in maniera determinante alla buona riuscita della candidatura dei fenomeni carsici nei gessi dell’Emilia-Romagna a Patrimonio dell’Umanità.